Il Cinipide del Castagno
Il Cinipide del Castagno
Il Cinipide galligeno o Vespa cinese, Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, verrà ricordato come la peggiore minaccia al castagno di questi ultimi anni.
Questo insetto vive esclusivamente sul genere Castanea, si sul nostro castagno europeo sia su ibridi euro-giapponesi.
Il Cinipide è in grado di modificare le gemme del castagno trasformandole in galle, piccole sfere prima verdi e poi rosseggianti. La formazione delle galle può interessare gemme, foglie e infiorescenze. In caso di forti attacchi le piante manifestano riduzione dello sviluppo vegetativo, diradamento della chioma, calo della produzione e un generale deperimento che le rende più vulnerabili ad altre avversità biotiche e abiotiche.
Questo ha portato, nel periodo di maggior presenza dell’insetto, ad interi versanti popolati da castagno ridotti ad una macchia marrone. Fortunatamente l’attacco del Cinipide indebolisce la pianta, ma non è sufficiente ad ucciderla se questa è sana.
Nelle Prealpi Varesine il Cinipide, in Italia dal 2002, è arrivato nel 2010. Come Consorzio ci siamo immediatamente attivati e grazie alla preziosa collaborazione con il Servizio Fitosanitario Regionale ed ERSAF abbiamo organizzato il primo momento informativo e formativo su questa emergenza a giugno di quell’anno. Un incontro per spiegare ai castanicoltori, agli appassionati e alla popolazione che cosa stesse succedendo e quali fossero le strategie da adottare. Abbiamo ripetuto questi incontri ogni anno fino al 2014 per mantenere alta l’attenzione e aggiornare sugli sviluppi.
In parallelo abbiamo potuto aiutare il Servizio Fitosanitario Regionale nell’attuazione della lotta biologia al Cinipide in provincia di Varese, attraverso il rilascio del suo antagonista, il Torymus sinensis e contribuendo al monitoraggio della sua diffusione sul territorio. Il primo rilascio è avvenuto proprio in una nostra selva al confine tra Castello Cabiaglio e Brinzio nel 2011. A questi ne sono seguiti un numero maggiore ogni anno seguendo una precisa distribuzione geografica fino ad un totale di 31 rilasci al 2014.
Grazie a questa iniziativa ora il Cinipide, e il Torymus, sono una presenza in equilibrio con il nostro contesto. Si possono ancora notare delle galle sulle piante, alcuni anni più numerose di altri, ma il loro numero non è mai una minaccia per la pianta o la produzione. Possiamo affermare che il problema è stato risolto.
Per le informazioni di dettaglio su come operano il Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu e il Torymus sinensis e sulla lotta biologia nel resto della Regione rimandiamo alle due pubblicazioni “IL CINIPIDE DEL CASTAGNO IN LOMBARDIA” pubblicata nel 2013 all’interno del progetto I Castagneti dell’Insubria e “Risultati del Programma di Controllo del Cinipide del Castagno in Lombardia” del 2015 entrambe a cura di ERSAF e del Servizio Fitosanitario Regionale.
GESTIONE DELLA SELVA IN PRESENZA DEL TORYMUS SINENSIS
Riportiamo un paragrafo importante dedicato ai castanicoltori e alla gestione della loro selva.
La presenza del T. sinensis nei castagneti, a seguito del suo rilascio o della sua diffusione naturale, impone un nuovo approccio alla coltivazione delle selve castanili.
Infatti, questa specie sverna all’interno delle galle secche da cui gli adulti fuoriescono a partire dal mese di aprile. Pertanto, è di fondamentale importanza non distruggere o asportare il fogliame e gli scarti di potatura almeno fino alla fine di maggio, così da consentire agli adulti del T. sinensis di fuoriuscire dalle galle e diffondersi indisturbati nell’ambiente.
Fogliame e scarti di potatura potranno comunque essere raccolti in andane o in mucchi ed essere distrutti o asportati durante le operazioni di ripulitura dei castagneti prima della raccolta delle castagne, poiché a quel punto il T. sinensis sarà già uscito dalle vecchie galle e avrà già parassitizzato quelle nuove formatesi in primavera.